STOCCATORI CONFCOMMERCIO FOGGIA: “UN PATTO SOCIALE PER SALVARE IL NOSTRO MADE IN ITALY”

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10/06
2024

“Le stime al rialzo del raccolto canadese e il già offerto turco, greco , kazako, spagnolo ci fanno capire che il frumento duro, ormai non è più solo una nostra specificità produttiva, quindi il calo di produzione che si sta registrando nelle zone più importanti d’Italia, non riesce a dare per ora una tendenza a rialzo dei prezzi di mercato.

In assenza di strategie comuni, serie e concrete, prima o poi, ci sarà il tracollo di questa millenaria coltivazione, ormai da anni economicamente insostenibile . Le ripercussioni di questo tracollo, interesseranno anche l’industria di trasformazione che, si vedrà costretta ad approvvigionarsi di materia prima sempre più dai mercati internazionali, i quali ben consapevoli del fatto che non ci sarà più una produzione interna italiana, saranno padroni del mercato.

Stiamo perdendo l’ennesimo gioiello del made in Italy agroalimentare! Senza provare a trovare una soluzione che sia capace di distribuire il valore di un prodotto fondamentale per la nostra economia ( la pasta) e remunerare del minimo necessario anche gli attori più deboli della filiera . Ognuno guarda al proprio orticello incurante del destino altrui!

Una soluzione però c’è! Ed è quella di fissare un prezzo minimo garantito: questo equivale a un’assicurazione sull’investimento che è una necessità imprescindibile per un’impresa che deve assicurare la sovranità alimentare di una nazione nonostante sia chiamata a farlo rischiando e combattendo, contro tutte le avversità di un clima sempre più estremo e capriccioso. Gli stoccatori, malgrado le giornate intense di lavoro e gli investimenti per migliorare le infrastrutture che accolgono il prodotto, sono diventati anche i finanziatori dell’impresa agricola rischiando con il proprio capitale. Bisogna ricercare un patto sociale fra le parti che impegni e soddisfi tutti gli attori della filiera, ognuno per il proprio ruolo. La politica, deve fare la sua parte, ascoltando non solo i soliti interlocutori di rappresentanza, ma anche noi che abbiamo il vero termometro della situazione”. Questo il commento del presidente Emanuele Vocale del sindacato Stoccatori di materie prime della Confcommercio di Foggia.