Gelsomino scrive a Vendola per sollecitare la concreta operatività dell’ARO 1 per la raccolta rifiuti
Il presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia provincia di Foggia, Damiano Gelsomino prende carta e penna e scrive al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, all'assessore Nicastro e al sindaco di Manfredonia, quale presidente ARO, chiedendo formalmente che siano assicurati “tutti quei provvedimenti utili a scongiurare l’immobilismo di fatto dell’A.R.O.1, al fine di scongiurare problemi e disservizi nella raccolta dei rifiuti, con conseguenti danni irreversibili all'immagine turistica del Gargano”. La missiva nasce dalle ripetute lamentale e dai rischi di disservizi, particolarmente riscontrati nella zona nord del comprensorio, denunciati dagli operatori economici.
L’organizzazione di categoria lamenta, infatti, una preoccupante immobilità dell’ARO 1 che, sulla base di una delibera regionale del 2012, dovrebbero svolgere le funzioni associate di organizzazione del servizio di raccolta, spazzamento e trasporto per tutti i Comuni del comprensorio.
L’organismo previsto dal piano di riorganizzazione dei servizi locali dalla Giunta Vendola, si è formalmente costituito nel maggio 2013 e comprende i comuni di Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Mattinata, San Giovanni Rotondo, Vieste e Zapponeta. Nello stesso anno della costituzione, l’organismo ha siglato un accordo con il CONAI per un piano complessivo di gestione dei rifiuti, a cui però, denunciano dalla Confcommercio, non è stato dato nessun seguito concreto.
Un immobilismo, denunciano gli operatori economici, che unito al divieto (art 24 della Legge Regionale n. 24/2012) per i Comuni di indire nuove procedure di gara per l’affidamento dei servizi di spazzamento, raccolta e smaltimento rifiuti, rende in alcune realtà particolarmente delicata la situazione.
La più pericolosa appare quella di Vieste, visto che il contratto di appalto sottoscritto tra quell’Amministrazione e la Società SIECO procede da oltre due anni con proroghe semestrali e con costi quasi uguali a quelli previsti nel contratto di dieci anni fa (circa cinque milioni di euro); con servizi (spesso non effettuati) che certamente nella attuale situazione economica sarebbero eliminati per ridurre gli oneri che ricadono sugli operatori economici e sulle famiglie. Tale spesa, che non ha pari in altre realtà regionali, stante la posizione geografica, costringe la collettività a sostenere anche ingentissimi e sproporzionati costi di trasporto e smaltimento nella discarica di Cerignola (circa € 1.500.000,00).
Inoltre, lamentano gli operatori, questo sistema di proroga, come è facile intuire, produce un servizio di mediocre qualità e con una bassissima percentuale di raccolta differenziata. Una situazione che, essendo in contrasto con le Direttive Comunitarie e con i precetti regionali, potrebbe portare il prossimo anno a pesanti sanzioni nel caso di mancato raggiungimento di percentuali minime di raccolta differenziata e di gestione dell’umido.
Su queste basi, il presidente Gelsomino, ha chiesto ai destinatari della missiva un incontro per trovare soluzioni idonee a non creare ulteriori problemi agli operatori economici ed ai cittadini tutti, già duramente provati dal protrarsi della crisi.