Gelsomino al Prefetto: se continua così vi portiamo le chiavi delle nostre aziende
Incontro a Foggia, mercoledì 5 marzo, con il vice prefetto vicario, Francesco Cappetta di una delegazione Confcommercio guidata dal presidente provinciale Damiano Gelsomino: “Ormai siamo al tracollo, è necessario aprire in questo territorio una vertenza commercio; perché se continua così non abbiamo altra soluzione che portare qui le chiavi delle nostre attività”: questo in sintesi il messaggio recapitato al rappresentante del Governo sul territorio.
La situazione in provincia di Foggia per la micro impresa commerciale e artigiana, corre il rischio di diventare una vera e propria emergenza sociale. Al Prefetto Confcommercio chiede di svolgere un ruolo attivo nei confronti delle amministrazioni. Due gli obiettivi: evitare, ove possibile, interessi di mora per la Tares 2013 e permettere dilazioni; convincere le Amministrazioni ad applicare le aliquote minime per la Tasi 2014. A tal fine Confcommercio ha chiesto che la Prefettura si adoperi per convocare un tavolo tecnico di confronto con i Comuni per concertare modalità e termini per l’applicazione della nuova normativa. “Come categoria – ha rimarcato Gelsomino - vogliamo fare la nostra parte, ma anche capire bene le tasse che paghiamo come vengono spese dai nostri amministratori”. Il fine ultimo è evitare che si abbassino definitivamente altre saracinesche.
Confcommercio ha anche illustrato i dati di questa crisi senza fine che sta attraversando il settore. Se gli ultimi dati nazionali parlano di 111 mila imprese chiuse, in provincia di Foggia la situazione appare ancora più pesante. Complessivamente in Capitanata hanno cessato la loro attività nell’anno appena concluso più di 6000 mila aziende. Il dato più preoccupante è che il livello più alto di chiusure si registra tra le imprese del commercio al dettaglio (oltre 1050) e della ristorazione (330) con una media che si aggira sul 10% delle aziende attive. Se poi si considera che il saldo tra cessazioni e nuove aperture è negativo (meno 400 nel commercio e meno 120 nella ristorazione) e che per anni l’autoimprenditorialità ha rappresentato la risposta locale alla cronica mancanza di lavoro, la crisi appare in tutta la sua drammaticità.
La cassa integrazione in deroga ha permesso di evitare un po’ di licenziamenti, ma la situazione sta rapidamente peggiorando e molti ritengono che non ci sia altra strada che la chiusura. “Restare aperti per molti significa solo caricarsi di altre tasse che non si è in grado di pagare” – ha evidenziato Gelsomino
Quello che più spaventa è che questo infinito aumento si sposa con una crisi nei consumi che non ha precedenti. Dal 2008 la spesa media delle famiglie pugliesi è in costante discesa. Si calcola che nel periodo 2008-2012 la spesa media mensile delle famiglie sul nostro territorio si è ridotta di circa 200 euro in valore assoluto con una flessione pari a circa il 9%. Un dato che il 2013 non ha certo aiutato a superare.
La precarietà sta cogliendo numerose famiglie e la situazione può diventare esplosiva. “il nostro compito come organizzazione di categoria - ha rimarcato Gelsomino in Prefettura – è quello di essere vicini ai colleghi, cercando di trovare le soluzioni possibili”. A titolo di esempio è stata presentata una cartelle esattoriale arrivata ad una impresa della ristorazione foggiana. Dalla cartella l’imposta dovuta risulta passare da poco più di 2000 euro di Tarsu a oltre 8000 euro di Tares. Si tratta – ha evidenziato Gelsomino – di una di quelle cartelle sbagliate che sono state recapitate a molti contribuenti. In questo caso i nostri consulenti hanno rassicurato l’imprenditore e lo stanno aiutando, ma altri potrebbero essere presi dallo sconforto. E comunque l’aumento dell’imposta a Foggia per i ristoratori è del 120%. “ Quello che vogliamo evitare è che la disperazione o la rabbia prendano il sopravvento facendo diventare il tutto una questione di ordine pubblico. Per questo - ha concluso il presidente di Confcommercio – consapevoli delle difficoltà generali chiediamo un’attenzione speciale e un supplemento di impegno”.