DL AGOSTO, AL CENTRO LAVORO E TURISMO
E' un nuovo omnibus il decreto agosto, che dovrebbe chiudere gli interventi per l'emergenza con lo stanziamento di altri 25 miliardi. Doveva essere un provvedimento snello con pochi interventi mirati ma, nelle ultime bozze, ha già incamerato 91 articoli, che spaziano dalla newco di Alitalia alla possibilità per il Mef di ricapitalizzare le società pubbliche con un miliardo e mezzo fino a micro interventi come i 5 milioni in più stanziati per l'autotrasporto.
Il piatto forte è il pacchetto lavoro: si litiga sui licenziamenti - la norma rappresenta un "nodo politico" come si legge nella bozza - ma intanto per la Cig Covid vengono stanziati altri 10 miliardi che si affiancano alla possibilità di sfruttare, per le prime nove settimane aggiuntive ancora 'gratuite' per tutti, i fondi già stanziati con il decreto Rilancio. Per spingere le imprese ad assumere e a fare ritornare al lavoro i dipendenti arrivano, come annunciato, sgravi dei contributi (con tetto a 8.060 euro l'anno parametrati sulle mensilità). Per i neoassunti o le trasformazioni dei contratti a tempo determinato la decontribuzione sarà riconosciuta per 6 mesi (lo stanziamento è di 1 miliardo) mentre chi fa rientrare dipendenti dalla Cig beneficerà di uno sgravio per 4 mesi, a patto però che abbia subito perdite. Chi non ha avuto cali di fatturato e ha usato gli ammortizzatori (un quarto delle ore tirate finora secondo gli ultimi dati) non ne potrà beneficiare. Sul tavolo anche misure per il welfare aziendale e per la detassazione dei rinnovi contrattuali che però sarebbero ancora in bilico. Tra le misure per il lavoro confermati i 500 milioni in più per il Fondo nuove competenze e la proroga di altri due mesi di Naspi e Discoll per chi aveva i sussidi in scadenza mentre arrivano altri due mesi di bonus da 600 euro per gli stagionali del turismo e i lavoratori dello spettacolo e i lavoratori più precari (come gli intermittenti o i venditori a domicilio). Altra novità per gli autonomi una sorta di 'indennità di quarantena', cioè il riconoscimento di un bonus di 600 euro in caso di quarantena con sorveglianza attiva o permanenza domiciliare fiduciaria (che per i dipendenti è equiparata alla malattia).
Ricco anche il pacchetto turismo, con una serie di norme a partire dallo stop anche alla seconda rata dell'Imu per le strutture ricettive (alberghi, agriturismi, campeggi, b&b) e per gli stabilimenti balneari. A dicembre non saranno chiamati a pagare nemmeno fiere e cinema e teatri che saranno esonerati anche per tutto il 2021 e il 2022. E sempre fino a fine anno le attività non pagheranno la tassa sull'occupazione del suolo pubblico per i tavolini all'aperto. Per aiutare le attività commerciali dei centri storici delle grandi città turistiche - tra i più penalizzati dalle restrizioni ai viaggi causa Covid - arriva anche un contributo a fondo perduto parametrato alle perdite, mentre si sta ancora lavorando al bonus sui consumi.
La bozza prevede per i ristoranti un contributo a fondo perduto per l'acquisto di prodotti di filiere agricole e alimentari da materia prima integralmente italiana, compresi quelli vitivinicoli, con la creazione di un apposito fondo al Ministero delle Politiche agricole per il quale però non è ancora stata individuata la dotazione. Il contributo sarebbe erogato al 90% al momento della domanda - previa certificazioni degli acquisti 100% made in Italy - e il 10% alla presentazione di pagamenti tracciabili
Arriva intanto una nuova proroga per la riscossione delle cartelle, che si ferma però al 15 ottobre (non a fine anno come ipotizzato nei giorni scorsi), insieme alla proroga fino a gennaio della moratoria per i mutui delle pmi. Per l'auto confermati 500 milioni in più per gli eco-incentivi, con ritocchi al rialzo del bonus per favorire l'acquisto di auto meno inquinanti. Un altro mezzo miliardo andrà invece alla sanità per tagliare le liste di attesa mentre il commissario per l'emergenza potrà acquistare quote di società italiane impegnate nella ricerca del vaccino anti-Covid. Nuovi fondi, infine, anche per gli enti locali: alle Regioni, come da accordi, andranno 2,8 miliardi mentre ai sindaci 1 miliardo più altri 300 milioni per i mancati incassi della tassa di soggiorno. Ma già l'Anci lamenta la mancanza di risorse per coprire la tassa sui rifiuti.