DEMOGRAFIA DI IMPRESA DELLE CITTA’, FOGGIA NELLA MEDIA NAZIONALE

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23/02
2021

foggiaUn quadro "desolante" quello che emerge dall'analisi dell'Ufficio Studi Confcommercio sulla "Demografia d'impresa delle città italiane". Tra il 2012 e il 2020 è proseguito il processo di desertificazione commerciale: dalle città italiane sono sparite, complessivamente, oltre 77mila attività di commercio al dettaglio (-14%) e quasi 14mila imprese di commercio ambulante (-14,8%); aumentano le imprese straniere e diminuiscono quelle a titolarità italiana; a livello territoriale, il Sud, rispetto al Centro-Nord, perde più ambulanti, ma registra una maggiore crescita per alberghi, bar e ristoranti.

La pandemia ha acuito certe tendenze e ne ha modificate "drammaticamente" altre: nel 2021, solo nei centri storici dei 110 capoluoghi di provincia e altre 10 città di media ampiezza, oltre ad un calo ancora maggiore per il commercio al dettaglio (-17,1%), si registrerà per la prima volta nella storia economica degli ultimi due decenni anche la perdita di un quarto delle imprese di alloggio e ristorazione (-24,9%). Anche il commercio elettronico, che vale ormai più di 30 miliardi, registra cambiamenti a causa della pandemia: nel 2020 è in calo del 2,6% rispetto al 2019 come risultato di un boom per i beni, anche alimentari, pari a +30,7% e di un crollo dei servizi acquistati (-46,9%). Quindi, città con meno negozi, meno attività ricettive e di ristorazione e solo farmacie e informatica e comunicazioni in controtendenza col segno più.

COSA SUCCEDE A FOGGIA?

Lo studio evidenzia una tendenza  simile a quella nazionale con un decremento degli esercizi commerciali sia nel centro storico che nella zona periferica così come per gli esercizi commerciali di alimentari e bevande.  Uno stop anche per gli esercizi commerciali che si occupano di articoli culturali e ricreativi. 

Rimangono in costante crescita le farmacie, oggi più luogo per il benessere estetico che salutare delle persone; i tabacchini e gli operatori del commercio ambulante. 

Alberghi, bar e ristoranti in costante aumento dal 2012. Gli alberghi, per esempio, sono aumentati di 21 unità dal 2012, ma la scure della pandemia sulle attività ricettive e sugli esercizi pubblici farà vedere i suoi effetti il prossimo anno.