CRIMINALITA’ A FOGGIA, CONFCOMMERCIO CON L’ASSOCIAZIONE ULTIMI

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01/10
2020

logo confcommercio foggia“Abbiamo letto con una certa commozione le belle parole di Don Aniello Manganiello, prete degli ultimi e per gli ultimi, sulla città di Foggia, troppo spesso associata a fatti delittuosi e di criminalità.  La tragicità della rapina al tabacchi di proprietà di Francesco Traiano è sotto gli occhi di tutti, di una città che ancora una volta si è stretta sgomenta attorno a un suo concittadino che ha avuto l’unica colpa di stare sul suo luogo di lavoro. Da anni siamo accanto alle Istituzioni e alle Forze di sicurezza per collaborare affinchè questi fatti non accadano mai più. La nostra Confederazione proprio qualche giorno fa ha firmato un protocollo quadro con il Ministero dell’Interno impegnandosi a promuovere nei nuovi Statuti territoriali regole più ferree per arginare i fenomeni criminali nel mercato. Il cammino è tracciato e noi continueremo a seguirlo” – hanno commentato il presidente Confcommercio Foggia, Damiano Gelsomino e il direttore dell’Associazione, Biagio Di Iasio.

Di seguito la lettera di don Aniello Manganiello dell'"Associazione per la Legalità Ultimi"

Lunedì scorso sono stato a Foggia per un incontro con il presidio locale della "Associazione per la Legalità Ultimi" in cui rivesto il ruolo di fondatore. Dopo aver calendarizzato le iniziative da proporre nella prossima stagione, ho avuto modo di condividere la delusione dei soci per il tragico epilogo della rapina al Tabacchi in via Guido D'Orso che ha visto Francesco Traiano, un giovane lavoratore, stramazzato al suolo in un lago di sangue.
La vicinanza di altre associazioni come "Condivisa", rappresentata dalla dottoressa Lia Staropoli, il Movimento Antimafia "Ammazzateci Tutti", presieduto da Aldo Pecora e "Fsp Puglia" guidato da Fabio Di Monte, passando per la convergenza di intenti di "Confcommercio Foggia" presieduta da Damiano Gelsomino e diretta da Biagio Di Iasio e di "Confindustria Foggia", presieduta da Gianni Rotice, ha irrobustito ancor più la consapevolezza di lavorare per una Foggia migliore. Non ho mai fatto segreto del mio amore verso Foggia, nato in seguito all'amicizia con Pietro Paolo Mascione, vicepresidente della associazione "Ultimi"; la città mi ha sempre accolto con calorosa vivacità, ed è proprio questo sentimento che mi ha portato a scrivere per far quadrato intorno a questo giovane lavoratore ed alla sua famiglia, già duramente messa alla prova da nefasti episodi passati. Da qualche mese sono tornato a Scampia e la cosa che mi sconcerta di più è che, a poche centinaia di chilometri da Foggia, l'eco mediatica nazionale di una notizia del genere è stata
piuttosto flebile, se non nulla, quasi passi de plano la normalità che a Foggia si possa morire tra bombe e tentativi di rapina in una società sempre più assuefatta al male. Sono certo che i foggiani non vogliono e non meritano tutto ciò e li invito calorosamente a riappropriarsi della propria identità, della propria libertà, perché Foggia è bella.

Con l'affetto di sempre, don Aniello Manganiello.