Crisi economica e tasse: Confcommercio incontra il Prefetto

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27/02
2014

bandiere confcommercio“Il mondo del commercio, e delle microimprese in genere, in provincia di Foggia è sull’orlo del collasso. Non abbiamo ancora il dato definitivo ma il 2013 è stato il peggiore fin qui registrato e il livello di tassazione, a cominciare dal pagamento della Tares 2013, corre il rischio di costringere molti ad abbassare le saracinesche. Una situazione che aggraverebbe ulteriormente il già compromesso quadro economico e sociale del territorio”. E’ categorico il presidente provinciale di Confcommercio Imprese per l’Italia Provincia di Foggia, Damiano Gelsomino nel commentare la difficile situazione economica.

Una situazione che può diventare esplosiva sul territorio, peraltro alle prese con la frenesia preelettorale. Per questo Confcommercio ha chiesto un incontro al Prefetto, previsto per mercoledì 5 marzo, per esaminare la difficile situazione e ipotizzare insieme soluzioni  praticabili. Il rischio che l’organizzazione presieduta da Gelsomino paventa è che la questione diventi argomento di polemiche e pressioni senza entrare davvero nel merito delle possibilità concrete .

Una esigenza che per Confcommercio Foggia non è più procrastinabile e che si innesta sulla crisi economica in atto. I dati nazionali parlano per le vendite al dettaglio nel 2013 di un crollo del 2,1% rispetto all'anno precedente: il calo annuo più forte dall'inizio delle serie storiche comparabili, ovvero almeno dal 1990. Un dramma che a Foggia si combina con il  proliferare dell’abusivismo, con il collasso del sistema infrastrutturale del territorio.

L’incontro con il Prefetto è il primo doveroso passaggio istituzionale per evitare di alzare il livello del confronto e sul quale Confcommercio vuole coinvolgere anche le altre associazioni di categoria.

“La manifestazione dei giorni scorsi a Roma di Rete Imprese Italia – rimarca Gelsomino - ha portato all’attenzione nazionale una vertenza che non può più essere sottovalutata. L’esasperazione da noi è tale da diventare esplosiva minando la pace sociale, perché – come dice il presidente Sangalli – è pericoloso lasciare famiglie e imprese sull'orlo della disperazione”.