Wi-Fi libero nei pubblici esercizi
Dando ragione all’interpretazione di Fipe, la federazione italiana pubblici esercizi aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia, l’Autoritàgarante della Protezione dei dati personali ha confermato che gli esercenti pubblici possono mettere liberamente a disposizione degli utenti la connessione wi-fi ed eventualmente Pc e terminali di qualsiasi tipo.
A sollevare la questione era stata un’interpretazione controversa sollevata da provider che forniscono programmi di archiviazione. A loro dire, sui gestori di bar e ristoranti incombeva l’obbligo di registrazione dei dati da parte degli utenti, cosìcome dovevano essere anche ritenuti corresponsabili dei siti visitati dai loro clienti in caso di connessione alla rete con l’accesso telematico fornito dal locale. Con questa interpretazione, che conferma quella da subito data da Fipe, i gestori dei locali saranno sollevati da qualsiasi responsabilitàrispetto alla navigazione in Internet da parte dei loro clienti e, nel caso volessero entrare in possesso di informazioni piùdettagliate riguardo all’uso della rete, dovranno richiedere al consumatore di firmare l’autorizzazione al trattamento dei dati personali. Il Garante, nella risposta fornita a Fipe, ha infatti ribadito che questo caso rientra fra quelli in cui non puòessere effettuato il trattamento dei dati personali senza necessitàdel consenso del soggetto interessato, in base all’art. 24 del Codice.
Pertanto, in primo luogo, gli esercenti che ancora dispongono di strumenti per il monitoraggio e l’archiviazione dei dati possono eliminarli, senza il rischio di alcuna responsabilità rendendo cosìrealmente libero il servizio di wi-fi offerto; altrimenti, se vogliono continuare ad utilizzare tali sistemi in maniera legittima, sono tenuti a rendere informati i propri avventori dell’utilizzo che viene fatto dei dati monitorati, attraverso la sottoscrizione da parte loro del consenso al trattamento degli stessi, di cui all’art. 13 del Codice.