LEGGE DI BILANCIO 2024, IL COMMENTO DI CONFCOMMERCIO
Via libera definitivo, da parte dell'aula della Camera, alla legge di Bilancio 2024 e alla relativa nota di variazione. I voti favorevoli sono stati 200, 112 i contrari e 3 gli astenuti. Con questo secondo passaggio parlamentare - dopo l'approvazione con fiducia del Senato dello scorso 22 dicembre - il provvedimento si intende convertito in legge.
“Il punto d’equilibrio, perseguito dalla manovra di bilancio per il 2024, tra la dovuta attenzione al buon andamento dei conti pubblici - a partire dal controllo del deficit e del debito - e l’esigenza di contrastare l’impatto dell’inflazione sui livelli di reddito bassi e medio bassi, va attentamente consolidato”: così Luigi Taranto, segretario generale di Confcommercio, in occasione dell’incontro di Palazzo Chigi tra il governo e le associazioni imprenditoriali.
“Consolidarlo - ha proseguito Taranto – significa valorizzare tutte le leve disponibili per una maggiore crescita: nel contesto del Pnrre non solo. Tanto più tenendo conto di un quadro congiunturale orientato verso la stagnazione e delle previsioni economiche per il prossimo anno, nonché della necessità di dare prospettiva strutturale alle misure di riduzione del cuneo contributivo ed al sistema Irpef a tre aliquote”.
“Bene, dunque, il via libera della Commissione alla revisione del Pnrr e, in questo contesto, il rafforzamento della dotazione per i crediti d’imposta del programma ‘Transizione 5.0 Green’. Ma vanno rese operative - ha sottolineato ancora il segretario generale di Confcommercio - misure coerenti con la struttura reale del sistema produttivo italiano: struttura largamente caratterizzata dal ruolo delle piccole e medie imprese e dal contributo maggioritario recato dal sistema dei servizi alla formazione del valore aggiunto e dell’occupazione”.
“Vi sono, inoltre - ha proseguito Taranto - segnali crescenti di irrigidimento delle condizioni di accesso al credito. Peraltro, dal 2011 ad oggi i prestiti per il segmento delle imprese con meno di 20 addetti si sono nominalmente ridotti del 35 per cento. Se si vuole dare risposta a questo problema di lungo corso, occorre che l’annunciata riforma del Fondo centrale di garanzia sviluppi un modello d’intervento che supporti le imprese meritevoli, anche se valutate come più rischiose dai modelli di credito algoritmico”. Il segretario generale di Confcommercio ha infine rammentato l’esigenza di “interventi urgenti ed adeguati in materia di scadenze fiscali e contributive, attesi dalle aziende localizzate nei territori della Toscana colpiti dai recenti eventi alluvionali”.