DECRETO AIUTI, PREVISTO IN SETTIMANA IL CONSIGLIO DEI MINISTRI. LE ANTICIPAZIONI

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01/08
2022

Arriverà entro la settimana (il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi tra mercoledì e giovedì) il nuovo decreto aiuti da oltre 14 miliardi. Nelle ultime ore ha preso quota l'ipotesi che tutti i fondi a disposizione vadano a beneficio di salari e pensioni, come ha peraltro dichiarato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. In sostanza, si lavora a un altro taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35mila euro lordi l'anno e all'anticipo dell'adeguamento delle pensioni all'inflazione previsto al momento nel 2023. Sul fronte del caro energia è comunque certo che nel decreto ci sarà la proroga per l'ultimo trimestre dell'anno della misura contro il caro bollette che altrimenti scadrebbe il 30 settembre, così come sono sicuri la proroga dei crediti di imposta alle imprese e del taglio di 30 centesimi sulle accise dei carburanti fino a fine ottobre.

Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio, ha parlato del possibile taglio dell'Iva sui beni di largo consumo sottolineando che “in questo momento il mercato interno è un in calo e quindi c'è bisogno di dare una risposta concreta alle imprese". All'interno dell'esecutivo, ha spiegato, "c'è molta discussione perché non c'è una visione univoca. Ci hanno detto che valuteranno e il ministro Brunetta, in particolare, ha sposato la nostra tesi della necessità di dare una mano ai consumi interni anche lavorando sull'Iva. Sui beni di largo consumo, che non sono solo i beni alimentari ma possono essere anche quelli per la cura della casa e della persona, grava un'Iva al 22% e non sarebbe male riuscire a lavorare su quello".

In senso generale, "è stato un incontro molto fitto. Abbiamo parlato degli sgravi energetici, ma c'è stata anche un'importante appendice sul lavoro, il ministro Orlando ci ha un po' stuzzicato sul tema dei contratti e del salario minimo. Non ci siamo sottratti a questa sollecitazione, ma abbiamo dato la nostra versione: ho cercato di spiegare che è vero che i nostri contratti sono scaduti ma che non era ipotizzabile rinnovarli durante il Covid. Adesso è il momento in cui si può pensare di parlare di rinnovi contrattuali, il governo deve darci una mano con la detassazione degli aumenti perché rischiamo il disequilibrio dei conti economici", ha concluso la Prampolini.