IL FUTURO NON (si) CHIUDE, LA NUOVA CAMPAGNA COMUNICAZIONE DI CONFCOMMERCIO

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25/03
2021

banner-hero-il futuro non si chiudeIl futuro non (si) chiude è la nuova campagna di comunicazioe nazionale di Confcommercio.

Obiettivo dell'iniziativa è quello di raccontare la crisi, il sentiment ma anche la voglia di ripartire degli imprenditori, nonché la disperazione, ormai generalizzata, che investe l'intero settore del terziario di mercato. Ma soprattutto, sostenere la necessità e l’urgenza - condivise da tutte le imprese associate - di consentire, nel rispetto delle regole e dei protocolli di sicurezza, la riapertura delle attività per scongiurare le drammatiche chiusure di imprese e la perdita di posti di lavoro.

Nello slogan Il Futuro non (si) chiude ogni parola assume una valenza significativa. Il Futuro è un termine che torna spesso nelle domande di una società rimodellata su nuove esigenze e dinamiche socio-economiche e che coinvolge dal singolo alla collettività, dal commercio all'urbanistica postpandemica, ripensando in chiave funzionale i collegamenti con le comunità locali. Aspetto, quest'ultimo, fondamentale per impedire la desertificazione commerciale e consolidare la realtà delle economie urbane.

Il (si) individua il peso della responsabilità nella gestione dell'emergenza Covid-19 che poteva essere gestita sicuramente con meno incertezza e più programmazione, senza ricorrere necessariamente sempre al più chiusure come se fosse l’unica via percorribile. Ad accompagnare visivamente lo slogan Il Futuro non (si) chiude saranno gli scatti fotografici d'autore dal forte impatto emotivo che mostrano, nel modo più realistico possibile, gli effetti della pandemia nel mondo del terziario, offrendo una veritiera e autentica "fotografia della realtà".

Le richieste di Confcommercio

Le priorità per uscire il prima possibile dal tunnel del Covid-19 e salvare le imprese che rischiano di chiudere sono due:

  • contrasto alla pandemia;
  • difesa del tessuto produttivo per farlo giungere “vivo” e reattivo fino al momento della ripartenza.

Sul primo punto bisogna accelerare il più possibile i tempi della campagna di vaccinazione evitando, però, l’adozione di strategie di contrasto dell’epidemia incentrate su lockdown e limitazioni di circolazione che sono economicamente e socialmente insostenibili. Quello che serve è una strategia articolata che consenta un salto di qualità per far convivere salute e lavoro e mettere, quindi, il sistema in condizione di ripartire subito e in sicurezza. Come, peraltro, stanno dimostrando le attività rimaste aperte osservando tutte le regole e i protocolli di sicurezza. Per Confcommercio è fondamentale poter riaprire e lavorare rispettando, naturalmente, tutte le regole e i protocolli di sicurezza a tutela della salute di tutti, imprenditori, collaboratori e consumatori.

La seconda priorità riguarda essenzialmente il nodo dei ristori e indennizzi e degli ammortizzatori sociali. Come già evidenziato, i settori economici rappresentati da Confcommercio sono quelli maggiormente colpiti dagli effetti della pandemia e dei conseguenti provvedimenti adottati.

Per questo, servono ristori più adeguati in termini di risorse, più inclusivi in termini di parametri d’accesso, più tempestivi in termini di meccanismi operativi. Una misura che dovrà essere accompagnata anche da interventi per ridurre o azzerare la pressione di imposte e tributi locali nei confronti delle imprese rimaste chiuse o fortemente penalizzate per i vari lockdown.