PRIVACY E CORONAVIRUS, COSA DICE IL GARANTE
In queste settimane di diffusione del virus COVID-19 (Coronavirus) si discute se sia legittimo o meno da parte del datore di lavoro raccogliere dati relativi alla salute deisuoi dipendenti.
Il Garante della privacy ha fugato ogni dubbio su questo argomento: la raccolta di informazioni su sintomi e spostamenti non è ammessa. E', però, consentita da parte degli operatori sanitari e dalla protezione civile.
Il lavoratore ha però l'obbligo di segnalare al datore di lavoro qualsiasi situazione di pericolo per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Per sua parte, il datore di lavoro ha l'obbligo di 1) di comunicare agli organi preposti l'eventuale variazione di rischio biologico derivante dal coronavirus per la salute in azienda; 2) e di mettere in pratica tutti gli adempimenti collegati alla sorveglianza sanitaria per il tramite del medico competente.
Il Garante ha inoltre precisato che nel caso in cui, nel corso dell'attività lavorativa, il dipendente che ha rapporti con il pubblico venga a contatto con un caso sospetto di coronavirus, sarà necessario comunicare la circostanza alle autorità competenti.
In conclusione il Garante della privacy invita tutti i titolari del trattamento a non effettuare raccolte di dati anche sulla salute di utenti e lavoratori che non siano previste per legge o disposte da organi competenti
In questo momento di confusione - anche in questa materia - invitiamo i nostri associati (e non), qualora avessero dubbi, a contattare il servizio "Adeguamento privacy: chiavi in mano Confcommercio Foggia" (privacy@confcommerciofoggia.it)